La riabilitazione in acqua da oltre 10 anni è entrata a pieno diritto nei programmi riabilitativi in campo ortopedico, diventando parte integrante del percorso di recupero.
Il principio su cu si basa la riabilitazione in acqua è che il peso del corpo in acqua viene alleggerito quasi del 90% e permette di effettuare i vari esercizi di riabilitazione con sollecitazioni nettamente ridotte ottimizzando la qualità e la tempistica del percorso riabilitativo.
Se poi ai benefici della terapia riabilitativa si uniscono i benefici dell’acqua a temperatura ottimale, allora la ripresa motoria è graduale e facilitata.
Temperatura: il calore aumenta la vascolarizzazione dei tessuti grazie allo stimolo diretto ed indiretto sulla vasodilatazione. Solitamente l’acqua delle vasche riabilitative viene mantenuta ad una temperatura leggermente superiore (31-35°C) rispetto alle piscine tradizionali. Ciò consente di sfruttare a pieno le proprietà vasodilatanti del calore che migliora l’ossigenazione dei tessuti favorendo il recupero muscolare anche da stati irritativi cronici come la lombalgia (grazie all’azione combinata di calore e pressione idrostatica il flusso di sangue al muscolo aumenta infatti del 225% quando ci si immerge sino al collo). La temperatura dell’acqua dovrebbe essere sempre mantenuta a tali temperature per allontanare il rischio di eventuali attacchi cardiaci in soggetti predisposti.
I vantaggi della riabilitazione in acqua
Sulla base del principio fisico di Archimede un corpo immerso in un liquido riceve una spinta dal basso verso l’alto pari al peso del liquido spostato. Di conseguenza quando ci si immerge fino all’ombelico il nostro peso si riduce, di fatto, di circa il 50% per diminuire sino al 90% quando il livello di immersione raggiunge le spalle.
Questo implica la facilitazione dei movimenti perché si alleggerisce il peso gravante sulle articolazioni, consentendo dei gesti impensabili fuori dall’acqua e quindi consente la ripresa precoce della deambulazione.
Gli effetti benefici della terapia in acqua sono:
• diminuzione del peso corporeo reale;
• riduzione della pressione articolare;
• facilitazioni motorie;
• effetto antalgico;
• effetto miorilassante;
Per che cosa è indicata la riabilitazione in acqua?
La riabilitazione in acqua è particolarmente indicata per:
• esiti di interventi chirurgici;
• esiti di ricostruzione dei legamenti (spalla, ginocchio, caviglia, etc);
• riparazioni tendinee;
• ernia del disco e chirurgia del rachide;
• esiti di fratture, distorsioni, lussazioni articolari;
• mal di schiena, sciatalgie, lombalgie;
• patologie croniche della colonna vertebrale e articolari (artrosi, discopatie, gonalgia e coxalgia);
• osteoporosi avanzata;
• patologie infiammatorie acute;
• esiti di intervento di protesi (anca, ginocchio, spalla).
La Riabilitazione in acqua
Per potere eseguire gli esercizi riabilitativi in acqua non è necessario saper nuotare. Nelle piscine per la riabilitazione infatti l’acqua non supera i 150 cm ed esistono attrezzi che vanno a coadiuvare gli esercizi e favoriscono il galleggiamento.
L’idroterapia è indicata sia come mezzo di preparazione fisica in vista dell’intervento chirurgico sia come efficace strumento riabilitativo nella fase di rieducazione post-operatoria. In quest’ultimo caso la riabilitazione in acqua inizia, solitamente, dopo la desuturazione rappresentando un trattamento importantissimo quando gli esercizi tradizionali sono controindicati.
idrostatica il flusso di sangue al muscolo aumenta infatti del 225% quando ci si immerge sino al collo). La temperatura dell’acqua dovrebbe essere sempre mantenuta a tali temperature per allontanare il rischio di eventuali attacchi cardiaci in soggetti predisposti.